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Mastoplastica: le 4 opzioni di ricostruzione

Mastoplastica additiva seno: cos’è? È meglio il lipofilling?

A queste domande spesso deve rispondere il Dr Cappellina Cesare

 

 

Nella ricostruzione mammaria/ mastoplastica varie sono le possibilità ricostruttive dopo la asportazione della neoplasia:

  • Posizionamento di un espansore mammario: questa sorta di protesi temporanea viene posizionata al di sotto del muscolo grande pettorale e gonfiata al minimo in sala operatoria con soluzione fisiologica. La paziente viene seguita quindi nelle settimane/mesi successivi all’intervento ambuatorialmente, circa una volta ogni 10/15 giorni, per gonfiare di volta in volta l’espansore mammario. L’obiettivo è di non creare tensioni  eccessive a un tessuto, quello della mammella che ha già subito numerosi traumi chirurgici come la mastectomia e a volte se necessario la radioterapia.

Procedura di insufflazione di espansore mammario con soluzione fisiologicalla, che ha subito un trauma chirurgico importante. A espansione terminata, si esegue l’intervento di sostituzione dell’espansore mammario con la protesi definitiva. Solitamente l’espansore mammario viene posizionato dal collega senologo, e successivamente l’intervento di sostituzione dell’espansore con protesi eseguito dal chirurgo plastico.

 

  • Ricostruzione con protesi immediata: l’impianto della protesi definitiva  viene eseguito contestualmente all’intervento di asportazione del tumore: ha il vantaggio di ridurre di un tempo operatorio la ricostruzione mammaria. É previsto in determinati casi, ed è fondamentale un buon dialogo e programmazione preoperatoria da parte del gruppo multidisciplinare chirurgo generale /chirurgo plastico.I tempi di recupero da un intervento di questo tipo sono circa 8/10 giorni per riprendere l’attività fisica quotidiana come muovere le braccia senza difficoltà, lavarsi, guidare, etc. La paziente verrà seguita ambulatoriamente une/due volte a settimana, per il rinnovo delle medicazioni e la rimozione dei punti, che avviene in genere dopo 8 giorni. L’attività sportiva può essere ripresa dopo 20 giorni se non coinvolge le braccia mentre si deve attendere almeno un mese per gli altri esercizi. In tutte le pazienti è indicato l’utilizzo di un reggiseno elastico contenitivo o di altro tipo, secondo prescrizione medica, anche per un mese dopo l’intervento.

 

  • Lipofilling: si esegue il prelievo di tessuto adiposo autologo (ossia della paziente stessa)solitamente dall’addome, cosce e fianchi. Il grasso è quindi purificato e iniettato a livello della mammella da ricostruire. Il grasso può essere iniettato contestualmente all’intervento di asportazione della neoplasia, oppure successivamente.Solitamente sono necessari più interventi chirurgici, perchè non è prevedibile la quota di tessuto adiposo che attecchirà dopo l’intervento.Talora si eseguono interventi di sgonfiaggio dell’espansore mammario precedentemente posizionato, e il deficit di liquido aspirato viene compensato dal grasso iniettato.Il tessuto adiposo ha il vantaggio, essendo un tessuto autologo, di non andare incontro a rigetto rispetto ad espansori e protesi. Anche il rischio di infezione è notevolmente minore.

 

  • Lembi: i lembi più utilizzati nella ricostruzione mammaria sono il lembo di muscolo grande dorsale e ill lembo TRAM (transverse rectus abdominis Muscle), che prevedono la rotazione di un lembo muscolocutaneo (costituito da un muscolo, fascia e cute), rispettivamente dal dorso e dalla regione addominale. Se si opta per una ricostruzione microchirurgica, è disponibile il lembo DIEP (Deep Inferior Epigastric Perforator), con prelievo dalla regione addominale. Nella ricostruzione con lembo DIEP si esegue la sutura (o anastomosi) delle arterie e delle vene dalla regione donatrice alla regione ricevente. É un intervento molto delicato, da eseguirsi in una struttura adeguata che garantisca un monitoraggio post-operatorio adeguato alla paziente.

 

  • Ricostruzione mammaria con mastoplastica questa mattina in sala operatoria a Villa Berica. Un’interessante e al contempo impegnativa sfida chirurgica. Una paziente, in esiti di asportazione di neoplasia alla mammella, portatrice di espansore mammario, desiderava concludere l’iter della ricostruzione con la mastoplastica. Abbiamo quindi eseguito la sostituzione dell’espansore con una protesi definitiva, e la ricostruzione del capezzolo, asportato nel precedente intervento demolitivo. Contestualmente è stata eseguita una mastopessi della mammella controlaterale, per armonizzare e simmetrizzare il seno. Abbiamo inoltre eseguito nella stessa paziente un intervento di lipo-addominoplastica.

Il caso odierno, impegnativo per la lunghezza (circa 4 ore di intervento) è l’emblema della simbiosi dei due principi, ricostruttivo ed Estetico,all’interno di un’unica Specialità, la Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, per l’appunto.

 

La mammella controlaterale è stata simmetrizzata mediante intervento di mastopessi.