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CHIRURGIA DEL VISO

Otoplastica

Di che intervento si tratta?

L’otoplastica è l’intervento chirurgico che permette di correggere malformazioni alle orecchie, le cosiddette orecchie a sventola. Le orecchie con la loro conformazione, posizione e forma costituiscono un importante elemento estetico del volto.
Orecchie troppo sporgenti sono dovute alla mancata ripiegatura durante lo sviluppo della cartilagine di sostegno del padiglione auricolare.
Pertanto, il difetto comunemente definito come orecchie a sventola, può costituire un problema psicologico oltre che estetico.

Può essere fatto anche ai bambini?

La deformità delle orecchie sporgenti spesso è un peso emotivo per il/la bambina, oltrechè per i genitori. Infatti il bambino (o l’adulto) con le orecchie prominenti è speso profondamente preoccupato e cosciente della propria deformità Di conseguenza questo intervento può essere proposto in età scolare. Il dismorfismo delle orecchie protrudenti può essere considerato come un arresto nello sviluppo del padiglione auricolare.

L’orecchio ad ansa, o protrudente, è una malformazione che può derivare da:

  • una mancata o insufficiente ripiegatura durante lo sviluppo
  • un’ipertrofia della cartilagine concale.

Un approccio sistematico e analitico al problema assicura da un lato il riconoscimento di tutte le deformità presenti, dall’altro  permette una corretta pianificazione operatoria.

Quali fattori sono da considerare?

Tra i fattori importanti da consierare e nella valutazione pre-operatoria vanno considerati:

  • L’età: al momento attuale si può correttamente eseguire un intervento di otoplastica dall’età di sei anni, senza temere di alterare la successiva crescita del padiglione auricolare
  • I fattori emozionali: la deformità auricolare espone largamente il paziente, soprattutto in età pediatrica, allo scherno dei coetanei, con conseguente frequente senso di insicurezza, evidente al momento della consultazione medica: questo deriva sia dalla evidente antiesteticità dell’orecchio prominente, sia dal fatto che tale condizione tipicamente evoca reazione di derisione e presa in giro nell’ambiente circostante: tali situazioni iniziano con l’età scolare e si acutizzano attorno ai 10 anni di età; per questi motivi i piccoli pazienti che si sottopongono all’intervento sono spesso ipercollaboranti e motivati riguardo alla correzione: questo suggerisce una certa precocità dell’intervento chirurgico per evitare l’insorgenza di traumi psicologici permanenti e consente la spiegazione completa di tutti i dettagli inotre e postoperatori anche ai piccoli pazienti.

Diversa è la condizione di microtia/anotia, ovvero la mancanza dello sviluppo dell’orecchio, con 4 gradi progressivi di deformità, fino all’assenza completa del’orecchio (l’anotia) appunto. In questo caso sono previste tecniche di ricostruzione più complesse, che prevedono il prelievo di cartilagine dalle costole (come descritto dalla Professoressa Firmin di Parigi).

CHIRURGIA DEL VISO

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Di cosa si tratta?

L’otoplastica è l’intervento chirurgico che permette di correggere tali malformazioni. É possibile correggere questo difetto già nei bambini di 6-7 anni. A questa età l’orecchio è completamente sviluppato e si può godere della piena collaborazione del piccolo paziente. L’intervento può essere proposto con adeguata preparazione e discussione tra il chirurgo plastico, l’anestesista e i genitori. Viene eseguito un esame della cute dell’orecchio esterno e medio associando un esame fotografico che permette di programmare l’intervento e condividere le aspettative del paziente. Il piano chirurgico finale per un’otoplastica consiste in un insieme di manovre chirurgiche selezionate, basato su un’attenta analisi anatomica delle deformità e in base alle preferenze personali del chirurgo.

Diversi approcci chirurgici sono stati descritti:

  • sutura: le cartilagini vengono modellate con delle suture non riassorbibili, a livello della conca, e una sutura più profonda che produce una rotazione posteriore sulla mastoide: questa è la tecnica che prediligiamo
  • escissione della cartilagine: questa tecnica è riservata per cartilagine ipertrofiche: si utilizza un approccio anteriore oppure posteriore: la cartilagine in eccesso dalla rima della conca prominente viene rimossa e indebolita. Sono poi eseguite le suture di riposizionamento dell’orecchio.

TEMPO CHIRURGICO

60  Minuti

TIPO ANESTESIA

Locale con sedazione

TEMPO DI RECUPERO

Immediato

RIPOSO DA SPORT

3 settimane

Che tipo di anestesia?

L’intervento di otoplastica è ambulatoriale e richiede un’anestesia locale del tutto indolore. L’intervento ha una durata di circa 60 minuti. Si esegue un’incisione sulla parte posteriore dell’orecchio, che lascia una cicatrice del tutto invisibile.
Si ripiega quindi la cartilagine in maniera naturale senza interrompere la sua continuità o asportare alcun segmento. L’orecchio rimane quindi del tutto integro. Il risultato dopo l’otoplastica si mantiene nel tempo perché la nuova forma è stabilizzata da punti profondi non riassorbibili.

Come sono le cicatrici?

Le cicatrici sono posizionate generalmente nella parte posteriore del padiglione auricolare, risultando di fatto invisibili. Non esistono metodi alternativi alla chirurgia per correggere la prominenza o altri difetti della forma e della dimensione dei padiglioni auricolari. Dopo l’intervento l’orecchio si presenta edematoso (gonfio) e arrossato: queste sequele regrediscono in qualche giorno.

Ci sono delle fasciature?

Viene utilizzata una fasciatura protettiva che può essere rimossa dopo una settimana. Se vengono utilizzati punti di sutura esterni vengono rimossi dopo 7 – 10 giorni. Le medicazioni e i controlli successivi all’intervento chirurgico sono eseguiti presso il nostro ambulatorio. Per circa un mese può essere utile una fasciatura frontale soprattutto di notte.

Prima e Dopo

 

CHIRURGIA DEL VISO

Otoplastica: confronto delle immagini pre e postoperatorie.

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