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Rinoplastica estetica: le 3 regole della visita

Perchè e quando “rifarsi il naso”? Ecco spiegato cos’è una rinoplastica estetica. Dr Cesare Cappellina, Vicenza.

“Rifarsi il naso”, la migliore soluzione per capire quando e perchè farlo. “quanto costa rifarsi il naso?” una domanda che molti pazienti mi rivolgono nel nostro studio a Vicenza. La miglior soluzione è capire quando, perchè farlo e quali sono i parametri da valutare.

Lo scopo di una rinoplastica estetica funzionale è quello di ottenere un buon risultato,riducendo al minimo i rischi operatori. La rinoplastica rimane la più stimolante delle operazione estetiche per tre motivi:

  • l’anatomia del naso è molto variabile, precludendo così un semplice intervento standard
  • l’intervento deve correggere sia la forma che la funzione del naso
  • il risultato visibile deve andare incontro alle molte aspettative del/della paziente.

Sebbene le sfide siano grandi, lo sono anche le gratificazioni. Pochi altri intervento possono portare un cambiamento nella vita del paziente così evidente e soddisfazione al chirurgo.

Dopo gli anni ’80 tre elementi sono cambiati e hanno rivoluzionato il concetto di rinoplastica:

  • depersonalizzazione dell’intervento: il chirurgo non deve apporre la propria firma sull’intervento, che deve essere uniforme e seguire regole standard
  • la componente funzionale è divenuta parte imprescindibile dell’intervento, e non può essere slegata dalla parte estetica: un naso bello deve respirare bene
  • l’approccio con tecnica open ha ridotto il tempo di apprendimento e ha risolto la correzione di alcune parti più difficili, come la punta

Naturalmente non bisogna fissarsi sulla questione “Meglio tecnica open o tecnica chiusa”, ma su quale tecnica sia la più utile per raggiungere l’obiettivo per ciascun naso.

Durante la prima visita, solitamente facciamo al paziente la domanda: “che cosa è sbagliato nel tuo naso e che cosa posso fare per aiutarti?”. Spesso le risposte evidenziano deficit funzionali, per esempio i pazienti dichiarano di non respirare bene , per una probabile deviazione settale. Al paziente viene quindi consegnato uno specchio e si chiede cosa lo/la disturbi dal punto di vista estetico. La risposta più frequente è la gobba, meglio definito gibbo osteocartilagineo del dorso del naso.

E’ importante saper ascoltare quali sono i problemi che il paziente sente maggiormente, per poter pianificare una corretta ed efficace strategia correttiva.Successivamente si esegue un’analisi interna del naso per verificare la funzione delle vie aeree interne. E’ utile a volte avere il supporto di un’esame RX naso o TC.

Una volta che i problemi estetici e funzionali sono stati definiti, si definisce il piano operativo. Si decide quali aree sono da rimuovere, come ad esempio la gobba, quali da ridurre, come la punta, quali da sostenere con innesti cartilaginei, come una punta cadente o un dorso del naso troppo scheletrizzato, il cosiddetto naso a sella.

E’ peraltro importante valutare le ragioni psicologiche che spingono il paziente all’intervento, e soprattutto valutare se l’intervento chirurgico possa risolvere i probelmi del paziente. E’ fondamentale riconoscere infatti il disturbo della dismorfofobia (https://www.ipsico.it/sintomi-cura/dismorfofobia/) che naturalmente non si giova di alcun trattamento chirurgico ma necessita di un adeguato sostegno psicologico.

Il caso di oggi è stato un caso di rinoplastica estetica senza disturbo funzionale:durante l’accurata prima visita e anche durante le visite successive ci siamo focalizzati sulll’evidenziare quale fosse il difetto più evidente per la paziente: quest’ultima lamentava  un naso largo, con gibbo e punta leggermente cadente. E’ pertanto stata eseguita una accurata analisi sia estetica funzionale ed è stato definito il piano operatorio: abbiamo eseguito una rinoplastica con tecnica chiusa / tradizionale con:

  1. fratture delle ossa nasali, allo scopo di stringere il naso.
  2. correzione della gobba con raspa
  3. correzione della punta, che è stata alzata e stretta.

L’intervento è durato circa 50 minuti, dall’induzione dell’anestesia generale fino alla medicazione finale, che consiste nel posizionamento del gessetto protettivo. Tale gessetto viene di solito mantenuto per circa 7 giorni.

Per maggiori informazioni consulta la pagina Rinoplastica

rinoplastica Dr Cappellina: confronto dei profili pre post operatorio

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