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Protesi al seno e contrattura capsulare

Protesi e Mastoplastica Additiva: questions & answers

A 50 anni dall’utilizzo delle protesi al seno, la cosiddetta mastoplastica additiva, il problema della contrattura capsulare rimane invariato: la contrattura costituisce ancora oggi una grande difficoltà per un risultato di successo a lungo termine.

1) Quali sono le cause della contrattura capsulare?

Questo problema rimane fondamentalmente sconosciuto nelle procedure cliniche quotidiane e nella ricerca. Le teorie già pubblicate non sono completamente esaustive. Di seguito elenchiamo le cause più probabili:

  • 1) Creazione di una tasca inadeguata
  • 2) L’uso di una protesi più grande della tasca
  • 3) Trauma eccessivo nella dissezione
  • 4) Dissezione irregolare del muscolo pettorale e della ghiandola mammaria
  • 5) Sanguinamento intorno all’impianto
  • 6) Infezione
  • 7) Non infettivo: silicone, sovrapproduzione di acido lattico
  • 8) Irritazione causata da garze, residui di sapone lasciati sulla pelle
  • 9) Tendenza a guarire con cicatrici ipertrofiche e con cheloidee
  • 10) Trauma esterno post-operatorio
  • 11) Traumatismi durante l’impianto sub-muscolare

 

protesi al seno le cicatrici

2) In cosa consiste la contrattura capsulare delle protesi?

La contrattura consiste in un aumento della rigidità delle mammelle. Può essere unilaterale o bilaterale, con diverse gradazioni (Baker da 1 a 4).

  1. CLASSE: Seno assolutamente naturale; nessuno riconosce la protesi.
  2. CLASSE: Contrattura minima; io chirurgo plastico riconosco che è stato eseguito un intervento chirurgico, ma la paziente non ha lamentele.
  3. CLASSE: Contrattura moderata:la paziente sente la mammella dura alla palpazione.
  4. CLASSE: Contrattura grave, evidente sia per il paziente che per il chirurgo solo dall’osservazione.

3) Quando inizia la contrattura capsulare?

Non esiste una risposta scientificamente corretta e completa. Per questo motivo, dopo oltre 35 anni di esperienza, lo Studio Cappellina ha utilizzato la propria esperienza per elaborare una serie di informazioni che devono essere fornite alla paziente prima dell’intervento:

Dal momento in cui vengono inseriti gli impianti, l’organismo inizierà una reazione cicatrizzante (in un arco di tempo sconosciuto). Questo, a lungo termine, porterà alla formazione di una capsula, di spessore variabile, che può essere clinicamente visibile e / o palpabile.

Questo processo può raggiungere livelli accettabili o inaccettabili, sull’indice Baker.

Le pazienti prima dell’intervento sono di prassi sottoposte a visita da un radiologo con esperienza in senologia. L’obiettivo di questa visita è valutare la qualità della ghiandola mammaria attraverso ecografia, mammografia e RMN.

 

protesi al seno

Prima dell’intervento è bene studiare la ghiandola con mammografia oppure ecografia o risonanza magnetica. Dipende dall’età e dal caso.

4) Quali tipi di protesi causano maggiore contrattura capsulare?

In letteratura vi sono tuttora pareri discordanti: non vi è uniformità nel definire se siano maggiormente responsabili di contrattura gli impianti protesici sottoghiandolari oppure sottomuscolari, così come le protesi espandibili o non espandibili, lisce o testurizzate

Anche la sostituzione delle protesi più antiche lisce, con quelle più recenti di ultima generazione testurizzate o al Poliuretano non ha infatti garantito una qualità del risultato del 100%, vale a dire una mammella morbida per sempre

 

protesi al seno contrattura capsulare dr cappellina cesare

Le protesi al seno possono essere di diverso tipo: testurizzate, ossia con piccole irregolarità della superficie, lisce, rotonde/anatomiche

 

protesi al seno sede di impianto

La sede dell’impianto della protesi: sottoghiandolare oppure sottomuscolare può giocare un ruolo nella contrattura capsulare

5) Quando può verificarsi la contrattura capsulare?

La contrattura può verificarsi dopo 1 anno o 10/15/20 anni, oppure mai: è un processo continuo e imprevedibile.

6) Cosa fare in caso di contrattura?

Solitamente se dopo un intervento di mastoplastica additiva si verifica una contrattura capsulare, consigliamo un reintervento con rimodellamento della tasca protesica e sostituzione delle protesi.

Se dopo vari tentativi, uno o più anni dopo l’ intervento, non sì è ottenuto il risultato voluto di una mammella morbida ci sono due possibilità:

  • vivere con mammella dura
  • sostituire la protesi e eseguire una mastoplastica con il tessuto residuo

 

protesi al seno sede di impianto

Caso di contrattura capsulare con la sostituzione delle protesi e la correzione della capsula periprotesica.

7) Ci sono delle procedure da seguire dopo l’intervento per ridurre la contrattura capsulare?

I procedimenti per risolvere il problema che vanno illustrati alla paziente prima di eseguire l’intervento sono i seguenti, crescenti in ordine di impatto sulla quotidianità e della gravità della contrattura:

  • Utilizzo di compresse di Montagen: questo è un semplice anti-allergico, che però si è rivelato efficace nel contrastare l’avvento della contrattura capsulare
  • Massaggio postoperatorio
  • Manipolazione ambulatoriale
  • Capsulotomia/capsulectomia chirurgica
  • Dopo tutte queste informazioni raccomandiamo alla paziente di tornare a casa e riflettere sui pro e contro: solo dopo aver meditato potrà decidere se essere pronta ad eseguire l’intervento di mastoplastica additiva

Se le mammelle resteranno morbide al tatto per un tempo illimitato avremo pazienti felici, in caso contrario saremo di fronte a pazienti che, con diverso grado di contrattura manifesteranno un diverso grado di insoddisfazione. Fino a questo momento possiamo concludere che le protesi sono la migliore soluzione per la mastoplastica, ma non la migliore soluzione per il nostro corpo.

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