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Cisti pilonidali

Di cosa si tratta?

La cisti pilonidale o Sinus pilonidalis detta anche cisti o fistola coccigea/sacrococcigea consiste in una cisti /fistola che si forma a livello del sacro e che può approfondirsi al tessuto sottocutaneo fino al piano muscolare e osseo. La condizione si sviluppa tra i 15 e i 30 anni, ed è colpito più frequentemente il sesso maschile. La cisti pilonidale si presenta raramente prima dei 13 anni e dopo i 40 anni.

La cisti pilonidale è probabilmente derivata da uno sviluppo embrionale anomalo del derma. É di dimensioni variabile e può raggiungere i 10 cm. Spesso nel contesto delle loro pareti hanno una componente di ghiandola sebacea, un rudimentale follicolo pilifero e elementi di ghiandole sudoripare. Talvolta sono presenti anche tessuti osseo e cartilagineo.

cisti pilonidale dr cappellina cesare

Cisti coccigea con fistola cutanea.

Fattori Predisponenti:

  • etnia caucasica
  • irsutismo (crescita anomala di peli nel sesso femminile)
  • stile di vita sedentario
  • obesità
  • uso di cortisone (per esempio nell’asma)
  • familiarità
  • attività lavorativa (jeep desease nei militari USA)
  • traumi sul sacro-coccige
  • sport (canottaggio, equitazione, bici)
  • condizioni dermatologiche (acne, foruncoli, eczema)

Come ci si accorge di avere un sinus pilonidalis?

Solitamente il/la paziente giunge presso il nostro ambulatorio lamentando i seguenti sintomi:

  • nodulo rosso, a volte palpabile, dolente
  • eritema
  • perdita di liquidi: siero, sangue, pus
  • febbre e disagio
  • infezioni ricorrenti

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Cosa succede nella prima visita?

Durante la prima visita presso la nostra Clinica eseguiremo un’attenta anamnesi, ossia ricercando i segni e chiedendo al paziente da quanto tempo sono comparsi i sintomi, se vi è familiarità. Segue un attento esame fisico, con il paziente a pancia in giù in posizione pomata, con l’aiuto di un delicato specillo per identificare eventuali fistole.

Alle volte può essere utile l’esecuzione di esami strumentali, come l’ecografia, fino alla risonanza magnetica: la cisti pilonidale infatti se si approfondisce arriva alla barriera costituita dalle vertebre sacrococcigee. A questo punto tende a espandersi lateralmente. Per questo motivo è bene operare il prima possibile questa cisti, per evitare la diffusione laterale, che può complicare la chiusura.

Cosa si evidenzia durante la visita?

Durante la visita il chirurgo plastico dovrà sottolineare che la percentuale di recidive sarà inversamente proporzionale alla tempestività della diagnosi e del trattamento: se interveniamo con tempismo ed evitiamo la diffusione del sinus l’asportazione chirurgica sarà risolutiva; viceversa se aspettiamo troppo tempo, dando modo alla cisti di aumentare di dimensioni, la possibilità di una recidiva aumenta.

cisti pilonidale

La cisti pilonidale presente a livello sacrale.

In cosa consiste l’intervento?

L’intervento chirurgico va eseguito in una cisti “fredda”, ossia silente, cioè non infetta. Infatti, se una cisti pilonidale è infetta l’unico trattamento da fare in urgenza è la sua incisione e in drenaggio attraverso la cute delle secrezioni.

L’intervento chirurgico in elezioni invece, consiste in una asportazione di una losanga di cute e del tessuto sottocutaneo della cisti. Per capire prima dell’incisione il livello di profondità della cisti, siamo soliti iniettare attraverso il tramite fistoloso solitamente presente sulla superficie cutanea un colorante (solitamente il blu di metilene) per mappare il tragitto della cisti a livello degli strati profondi del muscolo e verificarne la profondità. Non di rado infatti le cisti pilonidali si approfondiscono fino al sacro/coccige. Veniamo pertanto guidati nell’asportazione sapendo quanto tessuto rimuovere per evitare recidive.

Cosa avviene dopo l’asportazione?

Dopo l’asportazione solitamente siamo soliti chiudere direttamente la ferita, con un’accurata sutura per strati, dallo strato periosteo/muscolare fino al tessuto sottocutaneo e subdermico. Alcuni colleghi non suturano e lasciano aperta la ferita, ma tuttavia noi siamo convinti che per garantire un migliore decorso e una guarigione della ferita più rapido sia preferibile di gran lunga la tecnica con sutura per strati.

Che tipo di anestesia si usa?

Questo intervento si esegue in anestesia spinale, con una punturina a livello della colonna lombare che permette al paziente di non sentire alcun dolore durante l’intervento.  In aggiunta si esegue anche una anestesia locale nella sede del trattamento, per diminuire il dolore post-operatorio, che è comunque minimo e facilmente gestibile coi comuni farmaci antidolorifici per bocca.

 

L’intervento si esegue in anestesia spinale.

Qual è il decorso post-operatorio?

Dopo l’intervento il paziente solitamente rimane una notte in osservazione. Il giorno dopo può essere dimesso a domicilio. Successivamente verrà  una o due volte la settimana nel nostro ambulatorio, per eseguire il controllo e le medicazioni. Si consiglia riposo dalle attività fisiche per circa 30 giorni, per evitare di aumentare la tensione a livello dei glutei e permettere una guarigione della ferita senza complicazioni.

Il Dr. Cesare Cappellina è Specialista in Chirurgia Plastica
Esercita la professione a Vicenza.

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